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Pietro Metastasio Attilio Regolo IntraText CT - Lettura del testo |
PUBLIO Roma tutta è in tumulto: il popol freme;
non si vuol che tu parta.
che un vergognoso cambio
Roma non vuol; vuol che tu resti.
REG. Io! Come?
E la promessa? e il giuramento?
PUBLIO Ognuno
scusa è dell'altro. E chi sarà più reo,
degli àuguri il collegio: ivi deciso
oracolo io non ho. So che promisi;
voglio partir. Potea
Roma deliberar: del mio ritorno
a me tocca il pensier. Pubblico quello,
questo è privato affar. Non son qual fui;
né Roma ha dritto alcun sui servi altrui.
PUBLIO Degli àuguri il decreto
s'attenda almen.
REG. No; se l'attendo, approvo
la loro autorità. Custodi, al porto.
fra la plebe commossa, a viva forza
può trattenerti; e tu, se ciò succede,
tutta Roma fai rea di poca fede.
REG. Dunque mancar degg'io?...
prima a calmar. Ne sederà l'ardore
e conosco il tuo cor: fidati al mio.