- ATTO TERZO
- Scena nona - Licinio, Manlio
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LIC. No, che Regolo parta
Roma non vuole.
MAN. Ed il Senato ed io
non siam parte di Roma?
LIC. Il popol tutto
è la maggior.
MAN. Non la più sana.
LIC. Almeno
la men crudel. Noi conservar
vogliamo
pieni di gratitudine e d'amore
a Regolo la vita.
MAN. E noi l'onore.
LIC. L'onor...
MAN. Basta; io non venni
a garrir teco. Olà: libero il
varco
lasci ciascuno.
LIC. Olà: nessun si parta.
MAN. Io l'impongo.
LIC. Io lo vieto.
MAN. Osa Licinio
al console d'opporsi?
LIC. Osa al tribuno
d'opporsi Manlio?
MAN. Or si vedrà. Littori,
sgombrate il passo.
LIC. Il passo
difendete, o Romani.
MAN. Oh dei! Con l'armi
si resiste al mio cenno? In
questa guisa
la maestà...
LIC. La maestade in Roma
nel popolo risiede; e tu
l'oltraggi
contrastando con lui.
POPOLO Regolo resti.
MAN. Udite:
lasciate che l'inganno io
manifesti.
POPOLO Resti Regolo.
MAN. Ah voi...
POPOLO Regolo resti.
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