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Pietro Metastasio
Ciro riconosciuto

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SCENA UNDICESIMA

 

Mandane, e poi Ciro, fuggendo.

 

MAND.

Oh padre! oh sposo! oh me dolente! e come...

CIRO

Bella ninfa... pietà. (guardandosi indietro)

MAND.

Lasciami in pace,

Pastor: la cerco anch'io.

CIRO

Deh!...

MAND.

Parti.

CIRO

Ah! senti.

O ninfa, o dea, qualunque sei; ché al volto

Non mi sembri mortal.

MAND.

Che vuoi?

CIRO

Difesa

All'innocenza mia. Fuggo dall'ira

De' custodi reali.

MAND.

E il tuo delitto

Qual è?

CIRO

Mentre poc'anzi

Solo al tempio n'andava... Ecco i custodi:

Difendimi.

MAND.

Nessuno

S'avanza ancor. (Qual mai tumulto in petto

Quel pastorel mi desta!)

CIRO

(Qual mai per me cara sembianza è questa!)

MAND.

Siegui.

CIRO

Mentre poc'anzi

Solo al tempio n'andava, udii la selva

Di strida femminili

Dal più folto sonar. Mi volsi e vidi

Due, non so ben s'io dica

Masnadieri o soldati,

Stranieri al certo, una leggiadra ninfa

Presa rapir. L'atto villano, il volto

Non ignoto al mio cor, destommi in seno

Sdegno e pietà. Corro gridando, e il dardo

Vibro contro i rapaci. Al colpo, al grido,

Un ferito di lor, timidi entrambi,

Lascian la preda. Ella sen fugge, ed io

Seguitarla volea; quando, importuno,

Uom di giovane età, d'atroce aspetto,

Cinto di ricche spoglie,

M'attraversa il cammino, e vuol ragione

Del ferito compagno. Io non l'ascolto,

Per seguir lei che fugge. Offeso il fiero

Dal mio tacer, snuda l'acciaro e corre

Superbo ad assalirmi: io, disarmato,

Non aspetto l'incontro; a lui m'involo.

Ei m'incalza, io m'affretto. Eccoci in parte

Dove manca ogni via. Mi volgo intorno;

Non veggo scampo: ho da una parte il monte,

Dall'altra il fiume e l'inimico a fronte.

MAND.

E allor?

CIRO

Dall'alta ripa

Penso allor di lanciarmi; e, mentre il salto

Ne misuro con gli occhi, armi più pronte

M'offre il timor. Due gravi sassi in fretta

Colgo, m'arretro, e incontro a lui, che viene,

Scaglio il primiero. Egli la fronte abbassa;

Gli striscia il crin l'inutil colpo, e passa.

Emendo il fallo, e violento in guisa

Spingo il secondo sasso,

Che previen la difesa; e a lui, pur come

Senno avesse e consiglio,

Frange una tempia in sul confin del ciglio.

MAND.

Gran sorte!

CIRO

Alla percossa

Scolorisce il feroce. Un caldo fiume

Gl'inonda il volto; apre le braccia; al suolo

Abbandona l'acciar; rotando in giro,

Dalla pendente riva

Già di cadere accenna; a un verde ramo

Pur si ritien: ma quello

Cede al peso e lo siegue. Ei, rovinando

Per la scoscesa sponda,

Balzò nel fiume e si perdé nell'onda.

MAND.

Ed è questo il delitto...

CIRO

Ecco la ninfa

Cui di seguir mi frastornò quel fiero.

 

 

 




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