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Pietro Metastasio Ciro riconosciuto IntraText CT - Lettura del testo |
MAND.
Questo che vorrà dir? Sarebbe mai
CAMB.
Mio ben.
MAND.
Cambise! idolo mio! tu qui! tu sciolto!
Qual man liberatrice...
CAMB.
Arpago... oh quanto
Dobbiamo alla sua fede! Arpago è quello
Che mi salvò. Me prigionier raggiunse
Per cammino un suo messo; a' miei custodi
Parlò: fui sciolto. ‘In libertà,’ mi disse
‘Signor, tu sei. Va: con più cura evìta
Arpago, che m'invia, diratti il resto.’
MAND.
CAMB.
Serbarci non poté. Sapesti?... Oh Dio,
MAND.
Il più crudele
CAMB.
Ne possiam dubitar? Parla, Mandane;
MAND.
E come posso
Te consolar, se non distinguo io stessa
CAMB.
Almen qual hai
MAND.
Si vuol che sia
L'ucciso un impostore, e il nostro figlio
CAMB.
Avverate la speme. E tu vedesti
Questo pastore?
MAND.
Or da me parte.
CAMB.
È dunque?...
MAND.
Quei che meco or parlava.
CAMB.
Un giovanetto,
Di biondo crin, di brune ciglia, a cui,
Forse proprio trofeo, gli omeri adorna
MAND.
CAMB.
Il vidi,
E m'arrestai fin che da te partisse;
Ma su gli occhi mi sta. Pur, che ti disse?
MAND.
Nulla.
CAMB.
Fa spesso istupidir. Ma qual ti parve?
MAND.
CAMB.
Il dovea te presente. E chi l'arcano
Ti svelò?
MAND.
CAMB.
MAND.
Da lui
Fu, se pur non mentisce,
Sotto nome d'Alceo, come suo figlio,
CAMB.
MAND.
CAMB.
Oh nera frode! oh scellerati! oh troppo
MAND.
Onde, o Cambise,
Queste smanie improvvise?
CAMB.
È il carnefice indegno. Il colpo è stato
MAND.
Ah! taci.
CAMB.
Io stesso
Dove Astiage l'impose: io l'ascoltai.
MAND.
Quando? a chi?
CAMB.
Non rammenti
Di Mitridate a frastornar giungesti
Le furie mie?
MAND.
Sì.
CAMB.
Vidi che il re venne a proporre il colpo
A Mitridate. Ei col suo figlio Alceo
E appunto il figlio Alceo fu che l'uccise.
MAND.
Misera me!
CAMB.
La tua vendetta, e, per salvare il figlio,
Questa favola inventa? Arpago, a cui
Tanto incresce di noi, parti che avrebbe
MAND.
Oh dèi!
CAMB.
Non vedi...
MAND.
Ah! tutto vedo, ah! tutto accorda: è vero,
È il carnefice Alceo. Perciò poc'anzi
Tremava innanzi a me; gli amplessi miei
Perciò fuggia. Ben de' materni affetti
Volle abusar, ma s'avvilì nell'opra:
Repugnar la natura a tanto orrore.
CAMB.
Ma tu creder sì presto...
MAND.
Tu non udisti come
Mitridate parlò. Parea che avesse
Il cor su i labbri. Anche un tumulto interno,
Che Alceo mi cagionò, gli accrebbe fede:
E poi, quel che si vuol, presto si crede.
CAMB.
Oh dèi, ridurci a tal miseria, e poi
Deriderci di più!
MAND.
D'un figlio all'omicida! Ah! sposo, il mio
Non è dolor, smania divenne, insana
CAMB.
Io stesso, io voglio
Soddisfarti, o Mandane. Addio. (partendo)
MAND.
Ma dove?
CAMB.
A trafiggergli il cor: sia pur nascosto
MAND.
In solitaria parte, avrà l'indegno
Troppe difese. Ove s'avvalla il bosco,
Fra que' monti colà, di Trivia il fonte
Atto all'insidie è il sito. Ivi l'attendi:
Porta alla sua capanna; e in uso ogni arte
Io porrò perch'ei venga.
CAMB.
(sempre in atto di partire) Intesi.
MAND.
CAMB.
Sì, l'ho presente:
MAND.
Ah! sposo,
Non averne pietà; passagli il core:
Rinfacciagli il delitto;
CAMB.
Non più, Mandane:
Non inspirarmi il tuo; fremo abbastanza.
Men bramosa di stragi funeste,
Fiera tigre che i figli perdé.
Smanio, fremo; non odo, non miro
Che le furie che porto con me. (parte)