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Pietro Metastasio Ciro riconosciuto IntraText CT - Lettura del testo |
MAND.
L'arte di simular! Prestansi il nome
Oggi fra lor gli affetti; onde i sinceri
Chi nasconder non sa, gli applica almeno
A straniera cagion. Pietà d'amico,
Zelo di servo il suo paterno affanno
Volea costui che mi paresse; e quasi
Mi pose in dubbio. Ah! la sventura mia
Dubbia non è: qual più sicura prova
Che d'Arpago il silenzio? Un tale amico,
Che il suo perdé per il mio figlio, a cui
Noto è il mio duol, della cui fé non posso
Dubitar senza colpa, a che m'avrebbe
Taciuto il ver? No, Mitridate infido,
Con le menzogne tue, della vendetta
Non mi turbi il piacer. Così tornasse
ARP.
(frettoloso) Né qui lo veggo. Ah! dove,
Dove mai si nasconde?
MAND.
Che cerchi?
ARP.
Alceo. Se nol ritrovo, io perdo
MAND.
Altro non brami?
ARP.
Lode agli dèi! Deh! me l'addita: è tempo
Che al popolo si mostri. Altro non manca
Che presentarlo.
MAND.
Veggo il tuo zel. Con pubblica vendetta
T'affanni a soddisfarmi: io ti son grata.
Ma giungi tardi a vendicarmi io stessa
Già pensai.
ARP.
Contro chi?
MAND.
Contro l'infame
ARP.
MAND.
Sì.
ARP.
Di non tentar nulla a tuo danno: Alceo
È il figlio tuo.
MAND.
Che!
ARP.
Che i materni trasporti il gran segreto
Potessero tradir.
MAND.
Come! Ed è vero...
ARP.
Se ingannarti poss'io. Ciro è in Alceo;
L'educò Mitridate; io gliel recai;
L'ucciso è un impostor. Serena il volto:
MAND.
Santi numi del ciel, soccorso! aita! (vuol partire)
ARP.
Dove? Ascolta...
MAND.
Ah! corriam... Son morta! Io sento
Stringermi il cor. (si appoggia ad un tronco; poi siede)
ARP.
Tu scolorisci in volto!
MAND.
Vola di Trivia al fonte; il figlio mio
Salva, difendi: ei forse spira adesso.
ARP.
Come!
MAND.
Ah! va, ché l'uccide il padre istesso!
ARP.
Possenti numi! (parte in fretta)