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Pietro Metastasio
Ciro riconosciuto

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SCENA DECIMA

 

Mandane e Ciro

 

MAND.

Ciro, attendimi: io temo

 

Qualche nuova sventura; il mio consorte

Voglio seguir. Te d'Arpago l'avviso

Ritrovi in questo loco.

CIRO

Or che paventi?

MAND.

Figlio mio, nol so dir: tremo, per uso

Avvezzata a tremar. Sempre vicino

Qualche insulto mi par del mio destino.

 

Benché l'augel s'asconda

Dal serpe insidiator,

Trema fra l'ombre ancor

Del nido amico;

Ché il muover d'ogni fronda,

D'ogni aura il susurrar

Il sibilo gli par

Del suo nemico. (parte)

 

 

 




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