- ATTO TERZO
- SCENA DECIMA Mandane e Ciro
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SCENA DECIMA
Mandane e Ciro
MAND.
Ciro, attendimi: io temo
Qualche nuova sventura; il mio
consorte
Voglio seguir. Te d'Arpago
l'avviso
Ritrovi in questo loco.
CIRO
Or che paventi?
MAND.
Figlio mio, nol so dir: tremo,
per uso
Avvezzata a tremar. Sempre
vicino
Qualche insulto mi par del mio
destino.
Benché l'augel s'asconda
Dal serpe insidiator,
Trema fra l'ombre ancor
Del nido amico;
Ché il muover d'ogni fronda,
D'ogni aura il susurrar
Il sibilo gli par
Del suo nemico. (parte)
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