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Pietro Metastasio Demetrio IntraText CT - Lettura del testo |
Mitrane, poi Alceste dal porto, e detti.
MITR. |
In questo punto |
(Numi!) |
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FEN. |
(Respiro!) |
Ove si trova? |
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MITR. |
(accennando verso il porto) Ei viene. |
(s’alza dal trono, e seco s’alzano tutti) Fenicio, Olinto (ah ch’io mi perdo), andate L’amico ad abbracciar, che s’avvicina. (Io quasi mi scordai d’esser regina). (torna a sedere. Fenicio e Mitrane vanno ad incontrare Alceste, che in picciola barca si vede approdare, e l’abbracciano) |
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OLI. |
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(Ecco il mio bene. |
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ALC. |
Di trovarmi a’ tuoi piedi, o mia regina. Che a te della mia fede Recar su i labbri miei possa il tributo. Felice me, se ancora |
L’istessa Cleonice in me ritrovi. Oh quanto, Alceste, oh quanto |
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FEN. |
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Ma qual disastro a noi |
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OLI. |
(Oh sofferenza!) |
ALC. |
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OLI. |
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Il resto |
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OLI. |
(Che pena!) |
ALC. |
Al cader d’Alessandro, in noi l’ardire Tutto mancò. Già le nemiche squadre Balzan su i nostri legni; orrido scempio Sì fa de’ vinti; in mille aspetti e mille Erra intorno la morte. Altri sommerso, Altri spira trafitto, e si confonde La cagion del morir tra ’l ferro e l’onde. Io, sfortunato avanzo Di perdite sì grandi, odiando il giorno, D’infranta nave, a mille strali esposto, Lungamente pugnai, fin che, versando |
(Mi fa pietà). |
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ALC. |
Quindi in balìa dell’onde Quanto errai non so dirti. Aprendo il ciglio, So che più non rividi. In rozzo letto Sotto rustico tetto io mi trovai. |
ALC. |
Cretense il pescator. Questi sul lido Mi trovò semivivo; al proprio albergo Pietoso mi portò; ristoro al seno, Sollecito apprestò: questi provvide, Dopo lungo soggiorno, |
FEN. |
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OLI. |
Al fine |
ALC. |
(Io ritornai Opportuno alla scelta). (Alceste, volendo sedere, è impedito da Olinto) |
OLI. |
Olà, che fai? |
ALC. |
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OLI. |
Come! al mio fianco |
ALC. |
Alceste dal pastor. Depose Alceste Tutto l’esser primiero, |
OLI. |
Ma in quelle vene ancora |
ALC. |
In queste vene |
OLI. |
Ma qual de’ tuoi maggiori |
ALC. |
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OLI. |
Dunque... |
FEN. |
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OLI. |
Almen si sappia |
FEN. |
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Non più: nel mio comando |
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OLI. |
In questo loco |
OLI. |
Ah! questo è troppo. A lui |
FEN. |
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In questa guisa, |
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Ai merti suoi, |
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FEN. |
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OLI. |
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Scelsi già nel mio cor; ma, pria che faccia Palese il mio pensiero, un’altra io bramo Sicurezza da voi. Giuri ciascuno |
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OLI. |
(Come tacer!) |
FEN. |
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FEN. |
Non parli? |
OLI. |
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Forse ricusi? |
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OLI. |
Io n’ho ragion; né solo M’oppongo al giuramento. Altri vi sono... |
E ben, su questo trono (s’alza dal trono, e seco tutti) Regni chi vuole. Io d’un servile impero Non voglio il peso. |
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FEN. |
Eh! non curar di pochi |
In faccia mia L’ardir di pochi io tollerar non deggio. (scende dal trono) L’affar decida. O senza legge alcuna Che da quel soglio, ove richiesta ascesi, Volontaria discenda. Almen privata Disporrò del cor mio. Volger gli affetti Almen potrò dove più il genio inclina; Ed allor crederò d’esser regina.
Se libera non sono, (parte Cleonice, seguìta da Mitrane, dai grandi, dalle guardie e dal popolo) |