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Pietro Metastasio Demetrio IntraText CT - Lettura del testo |
OLI. |
La caduta d’Alceste al fin, Mitrane, |
MITR. |
Fidarsi tanto Non deve il saggio alle speranze. Un bene Con sicurezza atteso, ove non giunga, Come perdita affligge. E poi t’inganni, Il regno in ver, se i contumaci affetti Rispettassero il trono: onde, cingendo La clamide real, più non restasse Altro a bramar. Ma da un desire estinto Germoglia un altro; e nel cambiare oggetto Non scema di vigor. Se pace adesso |
OLI. |
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MITR. |
Ne scema il senso. Ogni piacer sperato È maggior che ottenuto. Or non comprendi |
OLI. |
Il regno istesso |
MITR. |
È ver; ma sempre |
OLI. |
Tanta dottrina Non intendo, Mitrane. Il brando e l’asta Solo appresi a trattar. Gli affetti umani Investigar non è per me. Bisogna Età più ferma, e frequentar conviene |
MITR. |
Il saper non bisogna |
OLI. |
E l’amo ancora. |
MITR. |
Compiacerti d’un trono, Per cui la perdi? |
OLI. |
E comparar tu puoi |
MITR. |
A queste prove |
OLI. |
Eh! che in amore Fedeltà non si trova. In ogni loco Si vanta assai, ma si conserva poco.
Che vi sia, ciascun lo dice; Dove sia, nessun lo sa. |