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Pietro Metastasio Demetrio IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA PRIMA
Portico della reggia, corrispondente alle sponde del mare, con barca
e marinari pronti per la partenza d’Alceste.
Olinto e poi Alceste e Fenicio
OLI. |
Senza rival. Da questo lido al fine Vedrò Alceste partir. La sua tardanza Però mi fa temer. Si fosse mai Pentita Cleonice! Ah! non vorrei... Ma no: di sua dimora |
ALC. |
Signor, procuri indarno (a Fenicio, nell’uscire) Di trattenermi ancor. |
OLI. |
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FEN. |
(ad Olinto) Taci, importuno. Almeno Differisci per poco (ad Alceste) La tua partenza. Io non lo chiedo in vano. |
OLI. |
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ALC. |
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OLI. |
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FEN. |
E puoi lasciarmi? E vuoi partir? Né pensi |
ALC. |
Ché tal posso chiamarti Mercé la tua pietà, non dirmi ingrato, Ché mi trafiggi il cor. Lo veggio anch’io Questi del tuo sudor frutti infelici. Su l’orme tue per il sentier d’onore, Lagrime di piacer, non di dolore. Ma chi può delle stelle Contrastare al voler? Soffri ch’io parta. Forse, così partendo, Meno ingrato sarò: forse tal volta La compagnia degl’infelici. Almeno, Giacché in odio son io tanto agli dèi, Solamente a turbar: vengano meco |
FEN. |
Figlio, non dir così. Tu non conosci Il prezzo di tua vita; e questa mia, Inutile per me. |
ALC. |
Una lagrima tua. Questo dolore Prolungarti non deggio. Addio! restate. (in atto di partire) |
OLI. |
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ALC. |
Vi raccomando, amici, L’afflitta mia regina. Avrà bisogno Della vostra pietà nel caso amaro. La sua virtù! Fra quante smanie avvolto È il suo povero cor! Trovarsi sola; Disperar di vedermi; aver presenti Le memorie, il costume, i luoghi... Oh Dio! Consolatela, amici. Amici, addio. (nel partire s’incontra in Cleonice) |