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Pietro Metastasio Demetrio IntraText CT - Lettura del testo |
Alceste, con due comparse che portano manto e corona, e detti.
ALC. |
Permetti che al tuo piede... (inginocchiandosi) |
FEN. |
Che fai? che chiedi? |
ALC. |
Il nostro re tu sei. |
FEN. |
Come! Sorgi. |
ALC. |
La saggia Cleonice. Ella t’attende Di quelle adorno, a celebrar nel tempio Teco il regio imeneo. Sdegnar non puoi Alceste apportator. So ch’egualmente Il messaggier, la donatrice e il dono. |
FEN. |
Quanto ineguale a lei |
ALC. |
Pensò che in altri Ritrovar non potea. Con questa scelta, Mille cose compì. Premia il tuo merto: Provvede al regno: il van desio delude Di tanti ambiziosi... |
MITR. |
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FEN. |
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OLI. |
Ognun sospira Di vedere il suo re. Consola, o padre, Gli amici impazienti, |
FEN. |
Al tempio i passi miei. Di’ che fra poco |
OLI. |
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FEN. |
Numi del ciel, pietosi numi, io tanto Non bramavo da voi. Cure felici! Fortunato sudor! Finisco, Alceste, D’esserti padre. In queste braccia accolto Esser non puoi. Son queste |
ALC. |
E per qual fallo Io tanto ben perdei? |
FEN. |
Son tuo vassallo, ed il mio re tu sei. (s’inginocchia) |
ALC. |
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MITR. |
Oh generoso! |
FEN. |
Al fine Riconosci te stesso. In te respira Di Demetrio la prole. Il vero erede Vive in te della Siria. A questo giorno Felice io ti serbai. Se a me non credi, Credi a te stesso, all’indole reale, Al magnanimo cor; credi alla cura Ch’ebbi degli anni tuoi; credi al rifiuto |
ALC. |
La sorte mia? |
FEN. |
Che un momento io respiri. Oppresso il core Niega alla vita il ministero usato.
Non può farmi impallidir. |