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Pietro Metastasio Demofoonte IntraText CT - Lettura del testo |
Porto di mare, festivamente adornato per l’arrivo della principessa di Frigia. Vista di molte navi, dalla più magnifica delle quali, al suono di vari stromenti barbari, preceduti da numeroso corteggio, sbarcano a terra.
CRE. |
Perché mesto così? Pensi, sospiri, Taci, mi guardi, e, se a parlar t’astringo, Con rimproveri amici, Molto a dir ti prepari, e nulla dici. Allegro tuo sembiante? ove i festivi Detti ingegnosi? In Tracia tu non sei Qual eri in Frigia. Al talamo le spose S’accompagnan fra voi? Per le mie nozze Qual augurio è mai questo? |
CHER. |
Se nulla di funesto Presagisce il mio duol, tutto si sfoghi, O bella principessa, Tutto sopra di me. Poco i miei mali Accresceran le stelle. Io de’ viventi Già sono il più infelice. |
CRE. |
E questo arcano |
CHER. |
E vuoi Ch’io parli? Ubbidirò. Dal primo istante... Quel giorno... Oh Dio! No, non ho cor! Perdona; Meglio è tacer: meriterei, parlando, Forse lo sdegno tuo. |
CRE. |
Lo merta assai Già la tua diffidenza. È ver che al fine Io son donna; e sarebbe |
CHER. |
Parlerò: non sdegnarti. Io non ho pace; |
CRE. |
Come? Che ardir! |
CHER. |
Nol dissi |
CRE. |
Più rispetto da te. |
CHER. |
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CRE. |
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CHER. |
Ma, già che a forza Tu volesti, o Creusa, |
CRE. |
Che dir potrai? |
CHER. |
Se ardo per te; che se l’amarti è colpa, Demofoonte è il reo. Doveva il padre, Altri sceglier che me. Se l’esca avvampa, Stupir non dee chi l’avvicina al fuoco. Tu bella sei; cieco io non son. Ti vidi, T’ammirai, mi piacesti. A te vicino Ogni dì mi trovai. Comodo e scusa Mi diè per vagheggiarti; e me quel nome, Non che gli altri, ingannò. L’amor, che sempre Sospirar mi facea d’esserti accanto, |
CRE. |
(Ah! me n’avvidi). Un tale ardir mi giunge Nuovo così, che istupidisco. |
CHER. |
E pure Talor mi lusingai che l’alme nostre S’intendesser fra loro Senza parlar. Certi sospiri intesi; Un non so che di languido osservai Spesso negli occhi tuoi, che mi parea Molto più che amicizia. |
CRE. |
Della mia tolleranza |
CHER. |
Io non comprendo... |
CRE. |
Mi spiegherò. Se in avvenir più saggio Non sei di quel che fosti infino ad ora, Non comparirmi innanzi. Intendi ancora?
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CHER. |
T’intendo, ingrata!Vuoi ch’io mi uccida: Sarai contenta, M’ucciderò. Ma ti rammenta
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CRE. |
Dove? Ferma! |
CHER. |
No, no! troppo t’offende |
CRE. |
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CHER. |
Eh! troppo Della tua tolleranza. (come sopra) |
CRE. |
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CHER. |
Comprendo assai Anche quel che non dici. |
CRE. |
Ah, prence! Ah, quanto |
CHER. |
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CRE. |
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CHER. |
Barbara! partirò; ma forse... Oh stelle! Ecco il german. |