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Pietro Metastasio
Demofoonte

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SCENA TERZA

 

Demofoonte solo.

 

DEM.

Dunque m’insulta ognun? L’ardita nuora,

Il suddito superbo, il figlio audace,

Tutti scuotono il freno? Ah! non è tempo

Di soffrir più. Custodi, olà! Dircea

Si tragga al sagrifizio

Senz’altro indugio. Ella è cagion de’ falli

Del padre suo, del figlio mio. Né, quando

Fosse innocente ancora,

Viver dovrebbe. È necessario al regno

L’imeneo con Creusa; e mai Timante

Nol compirà, fin che Dircea non muore.

Quando al pubblico giova,

È consiglio prudente

La perdita d’un solo, anche innocente.

 

Se tronca un ramo, un fiore

L’agricoltor così,

Vuol che la pianta un

Cresca più bella.

Tutta sarebbe errore

Lasciarla inaridir,

Per troppo custodir

Parte di quella. (parte)

 

 

 




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