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Pietro Metastasio
Demofoonte

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SCENA DECIMA

 

Demofoonte, dal destro lato, con ispada alla mano; guardie per tutte le parti; e detti.

 

DEM.

Indegno!

Non fuggirmi! t’arresta!

TIM.

Ah! padre, ah! dove

Vieni ancor tu?

DEM.

Perfido figlio!

TIM.

(vede crescere il numero della guardie, e si pone innanzi alla sposa)

Alcuno

Non s’appressi a Dircea!

DIR.

Principe, ah! cedi:

Pensa a te.

DEM.

No, custodi,

Non si stringa il ribelle: al suo furore

Si lasci il fren. Vediamo

Fin dove giungerà. Via! su! compisci

L’opera illustre. In questo petto immergi

Quel ferro, o traditor! Tremar non debbe

Nel trafiggere un padre

Chi fin dentro a’ lor tempii insulta i numi.

TIM.

Oh Dio!

DEM.

Chi ti trattien? Forse il vedermi

La destra armata? Ecco l’acciaro a terra.

Brami di più? Senza difesa io t’offro

Il tuo maggior nemico. Or l’odio ascoso

Puoi soddisfar: puniscimi d’averti

Prodotto al mondo. A meritar fra gli empi

Il primo onor poco ti manca: ormai

Il più facesti. Altro a compir non resta

Che, del paterno sangue

Fumante ancor, la scellerata mano

Porgere alla tua bella.

TIM.

Ah! basta; ah! padre,

Taci, non più! Con quei crudeli accenti

L’anima mi trafiggi. Il figlio reo,

Il colpevole acciaro (s’inginocchia)

Ecco al tuo piè. Quest’infelice vita

Riprenditi, se vuoi; ma non parlarmi

Mai più così. So ch’io trascorsi, e sento

Che ardir non ho per domandar mercede;

Ma un tal castigo ogni delitto eccede.

DIR.

(In che stato è per me!)

DEM.

(S’io non avessi

Della perfidia sua provegrandi,

Mi sedurrebbe. Eh! non s’ascolti). A’ lacci

Quella destra ribelle

Porgi, o fellon.

TIM.

Custodi,

(s’alza e va egli stesso a farsi incatenare)

Dove son le catene?

Ecco la man: non le ricusa il figlio,

Del giusto padre al venerato impero.

DIR.

(Pur troppo il mio timor predisse il vero!)

DEM.

All’oltraggiato nume

La vittima si renda, e, me presente,

Si sveni, o sacerdoti.

TIM.

Ah! ch’io non posso

Difenderti, ben mio!

DIR.

Quante volte in un morir degg’io!

TIM.

Mio re, mio genitor...

DEM.

Lasciami in pace.

TIM.

Pietà!

DEM.

La chiedi in van.

TIM.

Ma ch’io mi vegga

Svenar Dircea su gli occhi,

Non sarà ver. Si differisca almeno

Il suo morir. Sacri ministri, udite:

Sentimi, o padre. Esser non può Dircea

La vittima richiesta. Il sacrifizio

Sacrilego saria.

DEM.

Per qual ragione?

TIM.

Di’: che domanda il nume?

DEM.

D’una vergine il sangue.

TIM.

E ben Dircea

Non può condursi a morte:

Ella è moglie, ella è madre, è mia consorte.

DEM.

Come!

DIR.

(Io tremo per lui!)

DEM.

Numi possenti,

Che ascolto mai! L’incominciato rito

Sospendete, o ministri. Ostia novella

Sceglier convien. Perfido figlio! e queste

Son le belle speranze

Ch’io nutrivo di te? Così rispetti

Le umane leggi e le divine? In questa

Guisa tu sei della vecchiezza mia

Il felice sostegno? Ah!…

DIR.

Non sdegnarti,

Signor, con lui: son io la rea; son queste

Infelici sembianze. Io fui, che troppo

Mi studiai di piacergli; io lo sedussi

Con lusinghe ad amarmi; io lo sforzai

Al vietato imeneo con le frequenti

Lagrime insidiose.

TIM.

Ah! non è vero:

Non crederle, signor. Diversa affatto

È l’istoria dolente. È colpa mia

La sua condescendenza. Ogni opra, ogni arte

Ho posta in uso. Ella da sé lontano

Mi scacciò mille volte; e mille volte

Feci ritorno a lei. Pregai, promisi,

Costrinsi, minacciai. Ridotto al fine

Mi vide al caso estremo: in faccia a lei

Questa man disperata il ferro strinse,

Volli ferirmi; e la pietà la vinse.

DIR.

E pur...

DEM.

Tacete! (Un non so che mi serpe

Di tenero nel cor, che in mezzo all’ira,

Vorrebbe indebolirmi. Ah! troppo grandi

Sono i lor falli; e debitor son io

D’un grand’esempio al mondo

Di virtù, di giustizia). Olà! costoro

In carcere distinto

Si serbino al castigo.

TIM.

Almen congiunti...

DIR.

Congiunti almen nelle sventure estreme...

DEM.

Sarete, anime ree, sarete insieme.

 

Perfidi! già che in vita

V’accompagnò la sorte,

Perfidi! no, la morte

Non vi scompagnerà.

Unito fu l’errore;

Sarà la pena unita:

Il giusto mio rigore

Non vi distinguerà. (parte)

 

 

 




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