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Pietro Metastasio Demofoonte IntraText CT - Lettura del testo |
Timante e poi Matusio con un foglio in mano.
TIM. |
Parti dell’alma mia! dunque fra poco V’abbraccerò sicuro? È dunque vero Senza più palpitar, vivremo insieme? |
TIM. |
Se in vano al mar tu m’attendesti. |
Assai |
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TIM. |
E come Potesti mai qui penetrar? |
TIM. |
Ei t’avrà dette Le mie felicità. |
No: frettoloso |
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TIM. |
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Forse più grandi Da me ne ascolterai. |
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TIM. |
Il più lieto or son io. |
TIM. |
E quale? |
TIM. |
Eh! tu scherzi con me. |
La cuna, il sangue, il genitor, la madre Hai comuni con lei. |
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TIM. |
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Questo foglio ne fa. |
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TIM. |
(con impazienza) Che foglio è quello? Porgilo a me. |
Chiuso mel diè la mia consorte; e volle Giuramento da me che, tolto il caso Che a Dircea sovrastasse alcun periglio, Aperto non l’avrei. |
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TIM. |
Quand’ella adunque Oggi dal re fu destinata a morte, Perché non lo facesti? |
TIM. |
Ma come Or ti sovvien? |
TIM. |
Lascia al fin ch’io lo vegga. (con impazienza) |
TIM. |
Oh stelle! |
Rammenti già che alla real tua madre |
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TIM. |
Lo so. |
Questo ravvisi |
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TIM. |
Sì. |
TIM. |
Sì; non straziarmi più. (con impazienza) |
TIM. |
(Mi trema il cor). (legge) ‘Non di Matusio è figlia, Germe è Dircea. Demofoonte è il padre; Nacque da me. Come cambiò fortuna Altro foglio dirà. Quello si cerchi Nel domestico tempio, a piè del nume, Accostarsi che il re. Prova sicura Eccone intanto: una regina il giura. Argia.’ |
TIM. |
(Onnipotenti dèi, che colpo è questo!) |
Le tue felicità. |
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TIM. |
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TIM. |
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Son mai varie fra lor! Lo stesso evento A chi reca diletto, a chi tormento.
Ah ! che né mal verace,Da’ nostri affetti. Secondo in guerra o in pace |