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Pietro Metastasio Demofoonte IntraText CT - Lettura del testo |
Demofoonte con séguito, e detti.
DEM. |
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TIM. |
Sarebbe crudeltà. |
DEM. |
Ti rassicura; No, mio figlio non sei. Tu con Dircea Fosti cambiato in fasce. Ella è mia prole, Tu di Matusio. Alla di lui consorte La mia ti chiese in dono. Utile al regno Il cambio allor credé; ma, quando poi Nacque Cherinto, al proprio figlio il trono D’aver tolto s’avvide, e a me l’arcano Non ardì palesar, che troppo amante Già di te mi conobbe. All’ore estreme Ridotta al fin, tutto in due fogli il caso Scritto lasciò. L’un diè all’amica, e quello Matusio ti mostrò: l’altro nascose, Ed è questo che vedi. |
TIM. |
E perché tutto |
DEM. |
Solo a Dircea Del regio suo natal. Bastò per questo Giurar ch’era sua figlia. Il gran segreto Della vera tua sorte era un arcano Da non fidar che a me, perch’io potessi, Palesarlo o tacerlo. A tale oggetto Celò quest’altro foglio in parte solo Accessibile a me. |
TIM. |
Mi fanno dubitar. |
DEM. |
Troppo son certe |
TIM. |
Non deludermi, o sorte, un’altra volta. (prende il foglio e legge fra sé) |