- ATTO TERZO
- Scena quarta - Iarba, Osmida
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IARBA Seguitemi, o compagni:
alla reggia, alla reggia.
OSM. Odi, signore:
le tue schiere son pronte: è
tempo al fine
che vendichi i tuoi torti.
IARBA Amici, andiamo;
non soffre indugi il mio furor.
OSM. T'arresta.
IARBA Che vuoi?
OSM. Deh non scordarti
che deve alla mia fede
l'amor tuo vendicato una mercede.
IARBA È giusto: anzi preceda
la tua mercede alla vendetta mia.
OSM. Generoso monarca...
IARBA Olà, costui
si disarmi, s'annodi, e poi
s'uccida.
OSM. Come! Questo ad Osmida?
Qual ingiusto furore...
IARBA Quest'è il premio dovuto a
un traditore.
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