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Pietro Metastasio
Didone abbandonata

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Scena quinta - Enea, Osmida

 

ENEA Siam tutti al fin raccolti. Alcun non manca

de' dispersi compagni. E ben si tronchi

ogni dimora al fin. Sereno è il cielo;

l'aure e l'onde son chiare:

alle navi, alle navi: al mare, al mare.

OSM. Invitto eroe.

ENEA Che avvenne?

OSM. In questo stato

Iarba, il barbaro re...

ENEA Comprendo. Amici,

si ponga Osmida in libertà. (L'indegno

da chi men può sperarlo abbia soccorso,

ed apprenda virtù dal suo rimorso).

OSM. Ah lascia, eroe pietoso,

che grato a sì gran don...

ENEA Sorgi, ed altrove

rivolgi i passi tuoi.

OSM. Grato a virtùrara...

ENEA Se grato esser mi vuoi,

ad esser fido un'altra volta impara.

OSM. Quando l'onda, che nasce dal monte,

al suo fonte ritorni dal prato,

sarò ingrato a sì bella pietà.

Fia del giorno la notte più chiara,

se a scordarsi quest'anima impara

di quel braccio, che vita mi .

 




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