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SEL. Sprezzar la fiamma mia,
togliere alla mia fede ogni
speranza,
esser vanto potria di tua
costanza:
ma se né pur consenti
che sfoghi i suoi tormenti un
core amante,
ah! sei barbaro, Enea, non sei
costante.
Io d'amore, oh Dio! mi moro,
e mi niega il mio tiranno
anche il misero ristoro
di lagnarmi e poi morir.
Che costava a quel crudele
l'ascoltar le mie querele,
e donare a tanto affanno
qualche tenero sospir!
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