- ATTO TERZO
- Scena tredicesima - Araspe, Selene, Didone
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ARA. Al tuo periglio
pensa, o Didone.
SEL. E pensa
a ripararne il danno.
DID. Non fo poco s'io vivo in
tanto affanno.
Va tu, cara Selene;
provvedi, ordina, assisti in vece
mia.
Non lasciarmi, se m'ami, in
abbandono.
SEL. Ah che di te più sconsolata
io sono!
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