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Pietro Metastasio
L'endimione

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ENDIMIONE ed AMORE a parte

 

END.

Lode al Ciel, che partissi.

Or posso a mio talento

Nel molle erboso letto

Dolce posar l'affaticato fianco.

Oh come al sonno alletta

Questa leggiadra auretta!

Deh vieni, amico sonno,

E dell'onda di Lete

Spargendo il ciglio mio,

Tutti immergi i miei sensi in dolce obblio. (Dorme)

AMO.

Di queste antiche piante

Sotto l'opaco orrore

Tu dormi, Endimion; ma veglia Amore.

Or or vedrem per prova

Se il tuo rigor ti giova.

Ma da lungi rimiro

La Dea del primo giro.

Voglio di quell'alloro

Fra le frondi occultarmi,

E degli oltraggi loro

Con leggiadra vendetta or vendicarmi.

Alme che Amor, fuggite,

Tutte ad Amor venite:

Non più, com'ei solea,

Asperse di veleno ha le saette,

E Son soavi ancor le sue vendette.

 

Quell'alma severa,

Che amor non intende,

Se pria non s'accende,

Non speri goder.

Per me son gradite

Ancor le catene,

E in mezzo alle pene

Più bello è il piacer.

 

 

 

 




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