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| Pietro Metastasio Ezio IntraText CT - Lettura del testo |
Camere imperiali istoriate di pitture
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ONOR. |
Non delle sue vittorie: esse abbastanza Note mi son. Con qual sembiante accolse L’applauso popolar? Serbava in volto La guerriera fierezza? Il suo trionfo |
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Se degli acquisti suoi, più che di lui, |
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ONOR. |
È troppa Questa del nostro sesso Misera servitù. Due volte appena Un nome replicar, che siamo amanti. Parlano tanti e tanti Del suo valor, delle sue gesta, e vanno |
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ONOR. |
Alla tua fede, Al tuo lungo servir tollero, o Varo, Di parlarmi così. Ma la distanza, |
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Ognuno ammira D’Ezio il valor: Roma l’adora: il mondo |
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ONOR. |
Giacché tanto ti mostri Ad Ezio amico, il suo poter non devi Esagerar così. Cesare è troppo D’indole sospettosa. |
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Più cauto parlerò; ma tu, se l’ami, Mostrati, o principessa, Meno ingegnosa in tormentar te stessa.
Può innamorarti, Perché arrossire, Perché sdegnarti Di quello strale Che ti piagò? Per tante imprese, Di te si rese; Già della sorte |