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Pietro Metastasio Ezio IntraText CT - Lettura del testo |
VAL. |
Seco parlar; che qui l’attendo. (ad una comparsa che, ricevuto l’ordine, parte) La gloria di costui. Ciascun mi parla Delle conquiste sue: Roma lo chiama Il suo liberatore: egli se stesso Troppo conosce. Assicurarmi io deggio Della sua fedeltà. Voglio d’Onoria Al talamo innalzarlo, acciò che sia |
MASS. |
Veramente per lui giunge all’eccesso L’idolatria del volgo. Omai si scorda Quasi del suo sovrano, Ezio fedele, e il dubitarne è vano: Se però tal non fosse, a me parrebbe Tanto innalzarlo. |
VAL. |
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MASS. |
Anzi l’accende. |
VAL. |
E come io spero Sicurezza miglior? Vuoi ch’io m’impegni Su l’orme de’ tiranni, e ch’io divenga All’odio universale oggetto e segno? |
MASS. |
È il soffrir l’odio altrui. Giova al regnante |
VAL. |
Chi fa troppo temersi Teme l’altrui timor. Tutti gli estremi |
MASS. |
Sai l’arte di regnare. Hanno i monarchi Un lume ignoto a noi. Parlai fin ora Per zelo sol del tuo riposo, e volli Ad un periglio opporsi infin che è lieve.
Un ramoscello, un sasso Quasi arrestar lo fa. Ma se alle sponde poi |