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Pietro Metastasio
Ezio

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SCENA NONA

 

Onoria e detti.

 

ONOR.

Liete novelle, Augusto.

VAL.

Che reca Onoria? Il volto suo ridente

Felicità promette.

ONOR.

Ezio è innocente.

VAL.

Come?

ONOR.

Emilio parlò. L’empio ministro

Nelle mie stanze io ritrovai celato,

Già vicino a morir.

MASS.

(Son disperato).

VAL.

Nelle tue stanze?

ONOR.

Sì. Da te ferito,

La scorsa notte ivi s’ascose. Intesi

Dal labbro suo ch’Ezio è innocente. Augusto,

Non mentisce chi more.

VAL.

E l’alma rea,

Che gli commise il colpo,

Almen ti palesò?

ONOR.

Mi disse: ‘È quella

Che a Cesare è più cara, e che da lui

Fu oltraggiata in amor.’

VAL.

Ma il nome?

ONOR.

Emilio

A dirlo si accingea, tutta su i labbri

L’anima fuggitiva egli raccolse;

Ma l’estremo sospiro il nome involse.

VAL.

Oh sventura!

MASS.

(Oh periglio!)

FUL.

(a Valentiniano)                   Or di’, tiranno,

S’era infido il mio sposo,

Se fu giusto il punirlo. Or che mi giova

Che tu il pianga innocente? Or chi la vita,

Empio! gli renderà?

ONOR.

Fulvia, che dici?

Ezio morì?

FUL.

Sì, principessa. Ah! fuggi

Dal barbaro germano: egli è una fiera

Che si pasce di sangue,

E di sangue innocente. Ognun si guardi;

Egli ha vinto i rimorsi; orror non sente

Della sua crudeltà, gloria non cura:

Pur la tua vita, Onoria, è mal sicura.

ONOR.

Ah, inumano! E potesti...

VAL.

Onoria, oh Dio!

Non insultarmi: io lo conosco, errai;

Ma di pietà son degno

Più che d’accuse. Il mio timor consiglia.

Son questi i miei più cari: in qual di loro

Cercherò il traditor, s’io non gli offesi?

ONOR.

Chi mai non offendesti? Il tuo pensiero

Il passato raccolga, e non si scordi

Di Massimo la sposa, i folli amori,

L’insidiata onestà.

MASS.

(Come salvarmi!)

VAL.

E dovrò figurarmi

Che i benefìci miei meno ei rammenti

Che un giovanil trasporto?

ONOR.

E ancor non sai

Che l’offensore oblia,

Ma non l’offeso, i ricevuti oltraggi?

FUL.

(Ecco il padre in periglio).

VAL.

Ah! che pur troppo

Tu dici il ver; ma che farò?

ONOR.

Consigli

Or pretendi da me? Se fosti solo

A fabbricarti il danno,

Solo al riparo tuo pensa, o tiranno. (parte)

 

 

 




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