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Pietro Metastasio
Ezio

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SCENA QUATTORDICESIMA

 

Si vedono scendere dal Campidoglio, combattendo, le guardie imperiali coi sollevati. Siegue zuffa, la quale terminata, esce Valentiniano senza manto, con ispada rotta, difendendosi da due congiurati; e poi Massimo colla spada alla mano, indi Fulvia

 

VAL.

Ah, traditori! Amico, (a Massimo)

Soccorri il tuo signor.

MASS.

Fermate! Io voglio

Il tiranno svenar.

FUL.

(si frappone)

Padre, che fai?

MASS.

Punisco un empio.

VAL.

È questa

Di Massimo la fede?

MASS.

Assai fin ora

Finsi con te. Se il mio comando Emilio

Mal eseguì, per questa man cadrai.

VAL.

Ah, iniquo!

FUL.

Al sen d’Augusto

Non passerà quel ferro,

Se me di vita il genitor non priva.

MASS.

Cesare morirà.

 

 

 




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