DAN.
|
Come! di me già cominciò Linceo
A sospettar?
|
ADR.
|
Qual maraviglia? È forza
Ch’ei cerchi la cagione onde Ipermestra
Tanto cangiò. Mille ei ne pensa; in tutti
Teme il nemico; e da’ sospetti suoi
Danao esente non è.
|
DAN.
|
Mi gela, Adrasto,
Quel dubbio, ancorché lieve e passeggiero.
Mal si nasconde il vero: al fin traspira
Per qualche via non preveduta. Un moto,
Un accento, uno sguardo... Ah! s’ei giungesse
Una volta a scoprir...
|
ADR.
|
Questo periglio
Vidi, prevenni, e de’ sospetti suoi
Determinai già l’incertezza. Ei teme,
Per opra mia, nel suo più caro amico
Il rival corrisposto.
|
DAN.
|
In Plistene?
|
ADR.
|
In Plistene. Un de’ miei fidi
Cominciò l’opra; io la compii. Dubbioso
Della fé d’Ipermestra,
A me corse Linceo, me ne richiese:
Io finsi pria d’esser confuso, e poi
Debolmente m’opposi, e con le accorte
Mendicate difese
I sospetti irritai.
|
DAN.
|
Ma qual profitto
Speri da ciò?
|
ADR.
|
Mille, signor. Disvio
Ogni indizio da te; scemo la fede
Ai detti d’Ipermestra,
Se mai parlasse; e l’union disciolgo
Di due potenti amici.
|
DAN.
|
È d’Ipermestra
Linceo troppo sicuro.
|
ADR.
|
Io l’ho veduto
Già impallidir. La gelosia non trova
Mai chiuso il varco ad un amante. È tale
Questa pianta funesta,
Che per tutto germoglia ove s’innesta.
|
DAN.
|
È vero. E, se la figlia
Ricusa d’ubbidir, possono appunto
Questi sospetti agevolar la strada
Al primo mio pensiero; ed Elpinice
Il colpo eseguirà.
|
ADR.
|
Senza bisogno
Non s’accrescano i rischi. Il buon si perde
Talor, cercando il meglio.
|
DAN.
|
Io non pretendo
Far noto ad Elpinice il mio segreto
Pria del bisogno. Avrem ricorso a lei,
Se ci manca Ipermestra. Intanto è d’uopo
Disporla al caso; e tocca a te. Va; dille
Che, irato con la figlia, or sol per lei
Di padre ho il cor; ch’ella aspirar potrebbe
Al retaggio real; che il grande acquisto
Da lei dipende. Invogliala del trono,
Rendila ambiziosa; e a me del resto
Lascia il pensiero.
|
ADR.
|
Ubbidirò. Ma...
|
DAN.
|
Veggo
Ipermestra da lungi. Ad Elpinice
T’affretta, Adrasto; usa destrezza; e, quando
Già di speranze accesa
Tu la vedrai, di’ che a me venga allora.
|
ADR.
|
Signor, pria di parlar pensaci ancora.
Pria di lasciar la sponda,
Il buon nocchiero imìta:
Vedi se in calma è l’onda,
Guarda se chiaro è il dì.
Voce dal sen fuggita
Poi richiamar non vale:
Non si trattien lo strale,
Quando dall’arco uscì. (parte)
|