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Pietro Metastasio Ipermestra IntraText CT - Lettura del testo |
Adrasto con numeroso séguito, Elpinice e detti.
ADR. |
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Danao, non ingannarti |
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ELP. |
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IPER. |
In sicuro già sei, senti una sposa. Sposa! ma non temer di questo nome, Non difendo Linceo; me stessa accuso. A te sagrificarlo: al sagrifizio Sopravviver non so. Se i merti suoi, Se l’antica sua fé, se un cieco amore, Se la clemenza tua, Se le lagrime mie da te non sanno Ottenergli perdon, mora; ma seco Mora Ipermestra ancor. Debole, io merto Questo castigo; e, sventurata, io chiedo Questa pietà. Troppo crudel tormento |
DAN. |
Non più, figlia, non più: tu mi facesti Abbastanza arrossir. Come potrei Altrui punir, se non mi veggo intorno Alcun più reo di me? Vivi felice, Vivi col tuo Linceo. Ma, se la vita Dar mi sapesti, or l’opra assolvi, e pensa A rendermi l’onore. Il regio serto Passi al tuo crine, e sul tuo crin racquisti Quello splendor che gli scemò sul mio. Ah! così potess’io |
TUTTI |
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Alma eccelsa, ascendi in trono: È mercé di tua virtù. |