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Pietro Metastasio
Achille in Sciro

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ATTO SECONDO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Logge terrene adornate di statue rappresentanti varie imprese d'Ercole.

 

Ulisse ed Arcade

 

ARC.

Tutto, come imponesti,

Signor, già preparai. Son pronti i doni

Da presentarsi al re. Mischiai fra quelli

Il militare arnese

Lucido e terso. I tuoi seguaci istrussi,

Che simular dovranno

Il tumulto guerrier. Spiegami al fine

confuso comando:

Tutto ciò che ti giova? e dove? e quando?

ULI.

Fra mille ninfe e mille

Per distinguere Achille.

ARC.

E come?

ULI.

Intorno

A quell'elmo lucente, a quell'usbergo

Lo vedrai vaneggiar. Ma, quando ascolti

Il suon dell'armi, il generoso invito

Delle trombe sonore, allor vedrai

Quel fuoco, a forza oppresso,

Scoppiar feroce e palesar se stesso.

ARC.

Di troppo ti lusinghi.

ULI.

Io so d'Achille

L'indole bellicosa; io so che all'armi

Si avvezzò dalle fasce, e so che in vano

Si preme un violento

Genio natio, che diventò costume.

Fra le sicure piume,

Salvo appena dal mar, giura il nocchiero

Di mai più non partir: sente che l'onde

Già di nuovo son chiare:

Abbandona le piume e corre al mare.

ARC.

Hai pur tant'altri indizi.

ULI.

Ogni altro indizio,

Solo, è dubbioso: a questa prova unito,

Certezza diverrà. Quella è la prova,

Arcade, più sicura,

Dove co'moti suoi parla natura.

ARC.

Ma se, come supponi,

Ama Deidamia, anche palese, a lei

Toglierlo non potrem.

ULI.

Con l'arti occulte

Pria s'astringa a scoprirsi; indi, scoperta,

Assalirò quell'alma a forza aperta.

Le addormentate allora

Fiamme d'onor gli desterò nel seno:

Arrossir lo farò.

ARC.

Sì, ma non veggo

Agio a parlargli. È custodito in guisa...

ULI.

L'occasion si attenda; e, se non giunge,

Nascer si faccia. Io tenterò...

ARC.

T'accheta:

Vien Pirra a noi. Parlale adesso.

ULI.

Eh! lascia

Che venga per se stessa. Ad altro inteso

Mi fingerò. Tu destramente intanto

Osservane ogni moto.

 

 

 




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