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Pietro Metastasio L'isola disabitata IntraText CT - Lettura del testo |
Enrico innanzi dalla sinistra, Silvia indietro dal medesimo lato, avanzandosi verso la destra senza vederlo.
Dov’è Costanza? Io non la trovo. A lei
Tutto narrar vorrei.
ENRICO (la sente e si rivolge)
Ah di nuovo
Tu sei qui! (in atto di fuggire)
Che vuoi da me? (dalla scena)
Solo ammirarti, e solo
Teco parlar.
Di parlarmi da lungi. (dalla scena)
Io lo prometto.
(Che sembiante gentil!) (scostandosi)
Ma di tanto spavento
Qual cagione in me trovi? Al fin non sono
Un aspide, una fiera. Un uomo al fine
Render non ti dovria così smarrita.
Un uom sei dunque? (turbandosi)
Un uom.
Ferma. (la raggiunge e la trattiene)
Pietà, mercé! Nulla io ti feci:
Non essermi crudel. (inginocchiandosi)
Cara, ti rassicura. Ah mi trafigge
(Ch’io mi fidi di lui mi dice il core).
Di’, se cortese sei come sei bella:
Dove, quando restò di vita priva?
Costanza? Lode al Ciel, Costanza è viva.
Viva! Ah Silvia gentil, ché al sito, agli anni
Certo Silvia tu sei, corri a Costanza.
A Gernando io frattanto...
Ah dunque è teco
Ma non crudele. Ah, non tardar: sarebbe
Tirannia differir le gioie estreme
No; se insieme ne andiam, bisogna all’opra
Tempo maggior. Va. Qui con lei ritorna;
Con lui qui tornerò. (in atto di partire)
Enrico. (come sopra)
Odimi. Ah troppo (con affetto)
Non trattenerti.
Subito che mi lasci; e in un momento
Poi rallegrar mi sento allor che torni.
Ed io teco vivrei tutti i miei giorni. (parte)