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Pietro Metastasio L'isola disabitata IntraText CT - Lettura del testo |
Le sue felicità. Da me s’asconde;
Rinvenirlo non so... Ma su quel sasso
Una ninfa riposa! (s’appressa e l’osserva)
Silvia non è; dunque è Costanza. Oh come
COSTANZA (comincia a rinvenire)
Aimè!
Ah del tuo sposo
Lasciami, traditor, morire in pace. (come sopra)
Oh stelle!
(si rivolge e lo guarda con ammirazione e spavento)
Gernando ov’è? Tu non sei più l’istesso?
Ho sognato poc’anzi, o sogno adesso?
Non sognasti e non sogni. Il tuo Gernando
E mi ritorna innanzi? Ei che ha potuto
Ah l’infelice
Quando?
Tu colà riposavi. (accennando la grotta)
Chi lo rapì?
Un assalto improvviso. Ei si difese,
Perdé l’acciaro; il numero l’oppresse,
E restò prigionier.
Ma sino ad ora...
Ma sino ad or non ebbe
Libero che il pensiero; e a te vicino
Col suo pensier fu sempre.
Eccolo al fine
Sciolto da’ lacci: eccolo a te. Ritorna
A viver teco ed a morirti accanto.
Ah mio Gernando, ah dove sei?
(incamminandosi alla sinistra)