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Pietro Metastasio L'eroe cinese IntraText CT - Lettura del testo |
LEAN. |
Disingannarla io pur vorrei. No, prima È rischio avventurar. Che rechi? Un foglio? (a un paggio che giunge) |
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SIV. |
A lei vuol ch’io ritorni (dubbioso, senza veder Leango) La mia bella Lisinga: io sudo, io tremo Nell’appressarmi a lei. No... Ma poss’io Trasgredire un suo cenno? |
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LEAN. |
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SIV. |
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LEAN. |
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SIV. |
(Che dirgli mai! |
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LEAN. |
Ah signor! (vuole inginocchiarsi) |
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SIV. |
Padre! che fai? |
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LEAN. |
Non son più padre tuo. |
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SIV. |
Perché? Tu piangi! Misero me! Dell’improvviso pianto |
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LEAN. |
Non ho più figlio. |
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SIV. |
Intendo, intendo; un temerario amore Tu disapprovi in me. Perdona, è vero: Lisinga è l’idol mio: la colpa è grande, Ma la scusa è maggior. Dov’è chi possa |
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LEAN. |
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SIV. |
Ah padre, ah questo Scherzo crudel troppo il mio fallo eccede! Lo so, lo so; tu del cinese impero Hai destinato a lei Lo sconosciuto erede. |
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LEAN. |
E quel tu sei. |
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SIV. |
Che! |
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LEAN. |
Tu sei quello. Io ti serbai bambino Fra la strage de’ tuoi; ressi fin ora Quest’impero per te; sempre quel giorno, |
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SIV. |
Io... Non m’inganni? |
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LEAN. |
No; tu sei Svenvango, |
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SIV. |
E il trono... |
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LEAN. |
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SIV. |
E Lisinga... |
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LEAN. |
È tua sposa. |
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SIV. |
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LEAN. |
Dove t’affretti? |
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SIV. |
A lei. |
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LEAN. |
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SIV. |
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LEAN. |
A consolarla io stesso Con tal novella andrò. Nel maggior tempio Mentre il Senato, i sacerdoti, i duci S’aduneran, tu solitario attendi Me ne’ tuoi tetti; e al nuovo peso intanto L’alma incomincia a preparar. Rifletti Quanti popoli in te, Svenvango, avranno Oggi un padre o un tiranno; a quanti regni Tu la miseria or procurar potrai, Tu la felicità; che a tutto il mondo T’esponi in vista, e sarà il mondo intero Giudice tuo; che i buoni esempi o rei, Son delle altrui virtù prime sorgenti: Ma v’è nel Ciel chi d’un commesso impero Può dimandar ragion; chi, come innalza |
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SIV. |
Sì, caro padre mio, sarò... Vedrai... Ah troppo vorrei dir! Lisinga... Il trono... I benefizi tuoi... |
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LEAN. |
Non affannarti; |
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SIV. |
Ah no, chiamami figlio. Ah, questo nome È il mio pregio più grande! Io, che sarei Senza di te? Tu solo Padre, benefattor, maestro, amico, Tutto fosti per me; tutta io ti deggio La mia riconoscenza, il mio rispetto, |
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LEAN. |
Figlio, ah! non più: la tenerezza eccede. (lo abbraccia con tenerezza, poi si ritira con rispetto)
Di stringerti al petto |