Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Pietro Metastasio
Lettere

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

25 - A LUIGI DI CANALE - VIENNA

 

Czakathurn, 8 dicembre 1741.

 

Le vostre private amarezze, veneratissimo signor conte, e le pubbliche calamità, delle quali mi date contezza nella felice vostra epistola scritta in data del 2 di dicembre, mi hanno oppresso di tal sorte che non so ancora riguadagnare quell'aria filosofica con la quale voi le soffrite, ne parlate, e ne scrivete in latino. Oltre mille altri titoli per i quali io vi rispetto ed onoro, certamente codesta vostra invidiabile imperturbabilità, che non è frutto in modo alcuno di poca delicatezza nel senso, mi fa riguardar con particolare ammirazione la fermezza poco comune dell'animo vostro, atto a canonizzarvi fra noi, ed a contarvi fra i Catoni dell'antichità. Mi figuro di vedervi intenerito dalla perdita d'una figlia, commosso dal giusto dolore d'una madre che amate, ferito dalle sventure d'un'adorabile regina, di cui vi conosco parziale; spettatore della desolazione di tanti e tanti amici che giustamente vi apprezzano, e circondato da mille incomodi che portan seco i presenti universali sconvolgimenti, ed a dispetto di tante interne ed esterne agitazioni ricercar placidamente fra i tesori della vostra memoria le più elette frasi de' latini scrittori di cui faceste già da tanto tempo raccolta, e di cui fate ora così buon uso. Felice voi che nella scuola del mondo avete così presto conseguito ciò che costava tante meditazioni e sudori a tutti gli eroi del vostro Diogene Laerzio! Io confesso che, avvezzo a trovarmi sempre involto fra la rappresentazione delle più violente passioni, e per abito contratto e per fiacchezza di natura non mi sento capace di tanto. Tutto ciò che mi appartiene risente vivamente gli effetti dannosissimi di questa orribile tempesta, toltone la mia salute: questa ancorché lentamente va ogni giorno acquistando terreno, e bench'io non ne senta il progresso son forzato a confessarlo comparandomi al passato. Non so spiegarvi quanto sia stata sensibile la mia generosissima ospite alla vostra domestica sventura; ma mi ha commesso dopo i soliti saluti di condolermene vivamente con esso voi, rimettendo alla vostra prudenza il passar a nome suo il medesimo doloroso ufficio con la povera signora contessa Canale, quando e come stimerete che si corra rischio minore di ritentar indiscretamente la troppo recente ferita. Quando aggiungo al già detto che qui la campagna comincia ad esser poco praticabile, che le nuove che ci mandate non ci provvedono di materia onde rallegrarci in casa, ho finito di spacciar tutta la mia mercanzia: provvedeteci per carità di novelle da rallegrarci, amatemi, come per bontà vostra avete fatto sin ora e credetemi pieno d'una tenera e rispettosa amicizia.

 

 




Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License