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Pietro Metastasio Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
83 - A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Daun.
Ieri sera 15 del corrente, giorno del glorioso nome della nostra adorabile immortale sovrana, alle ore 8 e mezza giunse a Schönbrunn nell'atto che si scioglieva l'appartamento, preceduto da quattro postiglioni, un ufficiale spedito a mezzodì del giorno antecedente 14 dall'impareggiabile maresciallo Daun con la notizia d'aver pienamente battuto il re di Prussia, presogli tutto il campo a Weissemberg e tutta l'artiglieria, che 8.000 Prussiani erano rimasti morti nel luogo della battaglia, il maresciallo Keith trovato fra questi, il principe Ferdinando di Prussia in dubbio che sia del medesimo numero: prigionieri, feriti o disertori a proporzione e fra' primi di questi personaggi molto distinti; che il re si era ritirato a Klein-Bautzen, che il general Tillier verrà qui con la strepitosa notizia e sue circostanze. Si cantò intanto ieri sera a Schönbrunn un Te Deum provisionale in rendimento di grazie alla Providenza protettrice; ma allo arrivo del generale Tillier si ripeterà in città solennemente. De' nostri non sappiamo ancora altri morti conosciuti che il colonnello del vecchio Lövenstein e gravemente feriti il giovane Braun ed il generale Ceskovitz. Il consenso di tutti gli intelligenti asserisce che l'augustissima Casa d'Austria non ha mai riportata vittoria più compiuta. Ditemi se vi pare che il nostro maresciallo Daun sappia far gala a Teresa la Grande, come ella merita.
Notate che Daun è stato l'assalitore, e che ha sorpreso Annibale. Addio. Non ho tempo per dilungarmi.