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Pietro Metastasio Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
Rispondo alla gentilissima vostra del 29 gennaio, la quale accusa altre da me non ricevute. Spero che il cambiamento che vi proponete nella scelta del cammino mi difenderà in avvenire da simili inconvenienti. Intanto, seguitando l'ordine delle materie che avete tenuto nella vostra lettera, eccovi le risposte categoriche.
Vi rendo in primo luogo distintissime grazie dell'amichevole impegno che avete preso di difendermi, in una lettera a' lettori, dalle accuse di coloro che mi vogliono copista de' Francesi. Io ho creduto, scrivendo pel teatro, di dover leggere quanto in questo genere hanno scritto non solo i Greci, i Latini e gl'Italiani, ma gli Spagnuoli ancora e i Francesi; e ho supplito alla mia ignoranza della lingua inglese con le traduzioni che vi sono, per informarmi, quanto è possibile senza saper la lingua, dei progressi del teatro fra quella nazione. Ora a seconda della più recente lettura può ben darsi che talvolta si riconosca in alcuna delle mie opere il cibo di cui attualmente mi nutriva; ma è grande ingiustizia il non riconoscervi se non se il cibo francese, e chiamar furto quella riproduzione che si forma nel mio terreno, de' semi co' quali ho creduto lodevole e necessaria cura il fecondarlo. Hanno bisogno di questa coltura non meno il grasso che l'arido terreno: in questo secondo si conserva lungo tempo senza cambiar forma il seme che vi si nasconde ma non produce; nel primo all'incontro si corrompe, cambia figura e fermenta, ma rende alla sua stagione ventiquattro per uno. In queste differenze è facile il riconoscere quella che si trova fra il copista e l'autore...