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Pietro Metastasio
Nitteti

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SCENA DODICESIMA

 

Beroe cominciando a rinvenire, poi Sammete dalla sinistra difendendosi da due de’ custodi reali; finalmente Amasi con numeroso séguito d’armati dalla destra.

 

BER.

(senza aprir gli occhi)

 

Oimè! Deh, per pietà rendimi... Oh dèi, (guardando sorpresa intorno)

Sola restai! Prence? (s’alza) Sammete? Ah, dove,

Misera, andò? Forse è rimasto esangue;

Forse... Ma sento ancora

Colà strepito d’armi.

SAMM.

(di dentro alla sinistra) In van ch’io ceda,

Temerari, sperate. (esce)

BER.

Ah! basta, o prence;

Più non opporti agli astri.

AMA.

Olà, deponi,

Forsennato, quel brando, e prigioniero

Renditi a queste squadre.

BER.

Principe, non opporti.

SAMM.

(si lascia disarmare) Ah, Beroe! ah, padre!

AMA.

Ingrato! ecco i bei frutti (con ironia lenta ed amara)

De’ paterni sudori; ecco la bella

Mercé che tu mi rendi, ecco l’eroe:

Sol nel primo delitto (con enfasi seria)

Tanti unir ne sapesti,

Che i rei più illustri al cominciar vincesti.

Qual rispetto, qual legge,

Qual dover non calpesti? Il duol d’un padre,

L’ira del Ciel, la maestà d’un trono

Freni bastanti al tuo furor non sono.

Ingrato...

BER.

Ah! basta. Al prence

Tutto non dessi il tuo rigor. La rea

De’ suoi falli son io: le ree son queste

Infelici sembianze. Io l’allettai;

Io lo sedussi; io gli turbai la mente.

Se mai non mi vedeva, era innocente.

AMA.

D’un figlio contumace

In van la tua pietà...

BER.

No, contumace,

Mio re, non è. Conosco

Per lungo uso quel cor. T’ama, t’onora.

Non son gli eccessi suoi che ultimi sforzi

D’un moribondo amor.

AMA.

M’onora e m’ama

Ei, che ad esser mi astringe

O fiero padre, o ingiusto re? Potea

Forse ignorar che una sua colpa sola

M’avrebbe oppresso? Il sol dolor d’un padre,

Tenero al par di me, gl’impeti suoi

Raffrenar non dovea? Quest’è l’amore?

Quest’è il rispetto? Ah, questo

È il disprezzo più atroce,

Quest’è l’odio più nero,

Questo...

SAMM.

No, padre mio; no, non è vero.

Di rispetto, d’amore,

Qual più da me ti piace,

Dura prova dimanda. Armi, ruine,

Mostri, incendi, tempeste

Affronterò, né vacillar vedrai

L’ubbidienza mia. Ma Beroe, oh Dio!

Ma Beroe abbandonar? Ah! padre, io l’amo;

Io non amai che lei:

Ella è tutto per me. Se lei mi togli...

AMA.

Custodi, olà, traete

Al suo carcere il reo. (Sammete è incatenato)

BER.

Pietà, signor!

SAMM.

Su la paterna mano...

AMA.

Parti. (l’evita senza sdegno)

SAMM.

Ah! concedi al mio dolor verace

Che questo pegno almen...

AMA.

Lasciami in pace.

 

SAMM.

Guardami, padre amato.

AMA.

Lasciami, figlio ingrato.

BER.

Amor ti dia consiglio.

AMA.

È troppo ingrato il figlio.

SAMM.

Ingrato, ah! non son io.

BER.

Eccede il tuo rigor.

A TRE

In quante parti, oh Dio,

Mi si divide il cor!

SAMM.

Signor, de’ falli miei

Sai la cagion qual è.

BER.

Non ti scordar che sei

Pria genitor che re.

AMA.

(In tal cimento, oh dèi,

Chi mai si vide ancor!) (partono da diverse parti)

 





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