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Pietro Metastasio
Olimpiade

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Scena settima - Argene

 

ARG. Dunque Licida ingrato

già di me si scordò! Povera Argene,

a che mai ti serbar le stelle irate!

Imparate, imparate,

inesperte donzelle. Ecco lo stile

de' lusinghieri amanti. Ognun vi chiama

suo ben, sua vita e suo tesoro: ognuno

giura che, a voi pensando,

vaneggia il , veglia le notti. Han l'arte

di lagrimar, d'impallidir. Tal volta

par che su gli occhi vostri

voglian morir fra gli amorosi affanni:

guardatevi da lor, son tutti inganni.

Più non si trovano

fra mille amanti

sol due bell'anime,

che sian costanti

e tutti parlano

di fedeltà.

E il reo costume

tanto s'avanza,

che la costanza

di chi ben ama

ormai si chiama

semplicità.

 




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