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Pietro Metastasio Olimpiade IntraText CT - Lettura del testo |
dunque ancor tu venisti? A saggio in vero
regolator commise il re di Creta
di Licida la cura. Ecco i bei frutti
di tue dottrine. Hai gran ragione, Aminta,
d'andarne altier. Chi vuol sapere appieno
se fu attento il cultor, guardi il terreno.
AMI. (Tutto già sa). Non da' consigli miei...
ARG. Basta... Chi sa: nel Cielo
v'è giustizia per tutti; e si ritrova
talvolta anche nel mondo. Io chiederolla
agli uomini, agli dei. S'ei non ha fede,
ritegni io non avrò. Vuo' che Clistene,
sappia ch'è un traditore, acciò per tutto
questa infamia lo siegua; acciò che ognuno
l'abborrisca, l'evìti,
e con orrore, a chi nol sa, l'addìti.
degni d'Argene. Un consigliero infido,
anche giusto, è lo sdegno. Io nel tuo caso
più dolci mezzi adoprerei. Procura
ch'ei ti rivegga: a lui favella: a lui
le promesse rammenta. È sempre meglio
che opprimerlo nemico.
ch'ei tornerebbe a me?
fosti l'idolo suo. Per te languiva,
delirava per te. Non ti sovviene
che cento volte e cento...
ARG. Tutto, per pena mia, tutto rammento.
E come, oh Dio! si può,
come si può così
Tutto per lui perdei;
questa mercede?