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Pietro Metastasio
Olimpiade

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Scena quinta - Aminta

 

AMI. Insana gioventù! Qualora esposta

ti veggo tanto agl'impeti d'amore,

di mia vecchiezza io mi consolo e rido.

Dolce è il mirar dal lido

chi sta per naufragar; non che ne alletti

il danno altrui, ma sol perché l'aspetto

d'un mal, che non si soffre, è dolce oggetto.

Ma che! l'età canuta

non ha le sue tempeste? Ah che pur troppo

ha le sue proprie; e dal timor dell'altre

sciolta non è. Son le follie diverse,

ma folle è ognuno: e a suo piacer ne aggira

l'odio o l'amor, la cupidigia o l'ira.

Siam navi all'onde algenti

lasciate in abbandono:

impetuosi venti

i nostri affetti sono:

ogni diletto è scoglio:

tutta la vita è mar.

Ben, qual nocchiero, in noi

veglia ragion; ma poi

pur dall'ondoso orgoglio

si lascia trasportar.

 




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