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Pietro Metastasio Olimpiade IntraText CT - Lettura del testo |
come vittima io vengo all'ara avanti).
LIC. (Sarà mio quel bel volto in pochi istanti).
CLIST. Avvicinati, o figlia; ecco il tuo sposo.
se giammai più bel nodo in Ciel si strinse.
come il mio bene?... Il genitor m'inganna?)
LIC. (Crede Megacle sposo e se ne affanna).
ARI. E questi, o padre, è il vincitor?
di polve asperso? All'onorate stille,
che gli rigan la fronte? A quelle foglie,
che son di chi trionfa
ARI. Ma che dicesti, Alcandro?
CLIST. Non più dubbiezze. Ecco il consorte, a cui
il Ciel t'accoppia: e nol potea più degno
ottener dagli dei l'amor paterno.
CLIST. E voi tacete? Onde il silenzio?
come comincierò?)
ma...
è la presenza mia. Severo ciglio,
sono agli amanti. Io mi sovvengo ancora
quanto increbbero a me. Restate. Io lodo
quel modesto rossor, che vi trattiene.
MEG. (Sempre lo stato mio peggior diviene).
CLIST. So ch'è fanciullo Amore,