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Pietro Metastasio Olimpiade IntraText CT - Lettura del testo |
«Perfido» a me! Voglio seguirla; e voglio
sapere almen che strano enigma è questo.
l'abbandonata Argene. Anima ingrata,
che fu gran tempo il tuo piacer; se pure
delle antiche sembianze orma vi resta.
LIC. (Donde viene; in qual punto
mi sorprende costei! Se più mi fermo,
Aristea non raggiungo). Io non intendo
bella ninfa, i tuoi detti. Un'altra volta
ARG. Tu non m'intendi? Intendo
ben io la tua perfidia. I nuovi amori,
le frodi tue tutte riseppi; e tutto
per tua vergogna.
se tardi ti ravviso. Io mi rammento
gli antichi affetti; e, se tacer saprai,
forse... chi sa.
ingiuria più crudel! «Chi sa», mi dici?
In vero io son la rea. Picciole prove
di tua bontà non sono
le vie che m'offri a meritar perdono.
non ti voglio ascoltar.
più non m'alletta:
voglio vendetta,
non chiedo amor.
Pur che non goda
nulla mi curo
del mio dolor.