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Pietro Metastasio Olimpiade IntraText CT - Lettura del testo |
LIC. Ah! vieni, illustre esempio
di verace amistà: Megacle amato,
voglio offrir per la tua? Ma molto innanzi,
Licida, non andrai. Noi passeremo
ombre amiche indivise il guado estremo.
LIC. O delle gioie mie, de' miei martiri,
finché piacque al destin, dolce compagno,
separarci convien. Poiché siam giunti
quella destra fedel porgimi, e senti.
vivi; io bramo così. Pietoso amico
chiudimi tu di propria mano i lumi;
ricordati di me. Ritorna in Creta
al padre mio... Povero padre! a questo
preparato non sei colpo crudele.
raddolcisci narrando. Il vecchio afflitto
lo raccomando a te. Se piange, il pianto
e in te, se un figlio vuol, rendigli un figlio.
resister più. Guarda que' volti: osserva
que' teneri sospiri e que' confusi
fra le lagrime alterne ultimi baci.
l'ora permessa al sacrifizio.
la vittima prendete. E voi, custodi,
dividete colui.
avete dal mio sen svelto il cor mio!
CORO I tuoi strali terror de' mortali
ah! sospendi, gran padre de' numi
(Nel tempo che si canta il coro, Licida va ad inginocchiarsi a piè dell'ara appresso al sacerdote. Il re prende la sacra scure, che gli vien presentata sopra un bacile da un de' ministri del tempio; e, nel porgerla al sacerdote canta i seguenti versi, accompagnati da grave sinfonia)
CLIST. O degli uomini padre e degli dei,
il mar, la terra, il ciel; di cui ripieno
è l'universo, e dalla man di cui
pende d'ogni cagione e d'ogni evento
questa, che a te si svena,
sacra vittima accogli. Essa i funesti,
che ti splendono in man, folgori arresti.