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Pietro Metastasio Il re pastore IntraText CT - Lettura del testo |
Aminta in abito reale, e detto.
AMIN. |
Eccomi a te di nuovo; ecco deposte Le care spoglie antiche. Avvolto in questi Lucidi impacci, alla mia bella Elisa Mal noto forse io giungerò. Potessi Almeno a lei mostrarmi! |
AGEN. |
Ah! d’altre cure, |
AMIN. |
Come! E che far dovrei? |
AGEN. |
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AMIN. |
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AGEN. |
Di chi può ciò che vuole, e vuole il giusto: |
AMIN. |
Tutti i troni sossopra. Elisa è stato, Elisa è il mio pensiero; e, fin che l’alma Non sia da me divisa, |
AGEN. |
Ah! calma |
AMIN. |
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AGEN. |
T’inganni: |
AMIN. |
Che mai, che dir mi puoi? |
AGEN. |
Che, quando al trono Sceglie il Cielo un regnante... (vede Elisa alla destra) Ah! viene Elisa. |
AMIN. |
Non lo sperar. |
AGEN. |
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AMIN. |
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AGEN. |
No: déi fuggirla. Andiam: soffri un eccesso Dell’ardita mia fé sol questa volta. (lo prende per mano e il trae seco in fretta verso la sinistra) |