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Pietro Metastasio Ruggiero IntraText CT - Lettura del testo |
Carlo Magno con séguito, poi Bradamante
CAR. |
E ben, dunque ascoltiam l’impaziente Orientale ambasciadore. Andate Da’ suoi ricetti al luogo usato. A lui, Quando giunga, io verrò. Frattanto ammessa Sia Bradamante; e quindi Si scosti ognun. (partono i nobili ed i paggi. Le guardie si ritirano al fondo della scena) Chi creder mai potrebbe Che fosse una donzella un de’ più saldi Sostegni del mio trono? Eccola. Ah, basta Per crederlo il vederla! Il suo sembiante, Quel saggio ardir, quel portamento inspira |
BRAD. |
Cesare, io vengo |
CAR. |
Grazie! Ah, di tanto Che quanto or chieder puoi |
BRAD. |
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CAR. |
Sì, la prometto: e nulla |
BRAD. |
Ah m’assicuri, |
CAR. |
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BRAD. |
Signor, gli studi feminili e gli usi |
CAR. |
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BRAD. |
Il nome mio, più che il mio volto, or sento Induca alcun. Suddita e figlia, io temo Per un sacro dover vedermi astretta A diventar soggetta ad uom che meno Vaglia in armi di me: né mai quest’alma, |
CAR. |
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BRAD. |
Sia palese a ciascun: che la mia mano Chi pretende ottener, meco a provarsi Venga in pubblico agone: e quando invitto Tutto il tempo prescritto |
CAR. |
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BRAD. |
Sì, se de’ miei lacci |
CAR. |
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BRAD. |
Chi degno |
CAR. |
Forse qual sia non sai |
BRAD. |
In campo |
CAR. |
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BRAD. |
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CAR. |
No: ripigliarmi Quel che donai non posso. In questo istante, Promulgato sarà. Ma tu ben puoi Limiti imporre al tuo valor. Fin ora Che vincer sai già vide il mondo: ah! vegga Trascurar generosa una vittoria.
Già t’adornasti assai: Mille di tua fortezza Abbia i trionfi suoi |