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Pietro Metastasio
Ruggiero

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SCENA TERZA

 

Bradamante, poi Ruggiero

 

BRAD.

Io vinta! Io sposa

Di chi non amo! Io da colui divisa

Per cui solo io vivea! Sprezzata, oh stelle, (esce Ruggero non veduto da Bradamante)

Io da Ruggiero ho da vedermi ancora!

RUGG.

Non è vero, idol mio: Ruggier t’adora. (si scopre)

BRAD.

Ah ingrato! or vieni? E a che sì tardi innanzi

Hai di tornarmi ardire?

RUGG.

A placarti, mia vita, e poi morire.

BRAD.

Placarmi! E del mio sdegno

Qual cura hai tu, che fin ad or sì poca

Dell’amor mio ne avesti?

RUGG.

Ah, così non diresti

Se mi vedessi il cor.

BRAD.

Per me son chiuse

Or di quel cor le vie: lo so, ma intendo

Qual è da quel che fai.

RUGG.

T’inganni.

BRAD.

Allora,

Menzogner, m’ingannai

Che ti credei fedel.

RUGG.

Sappi...

BRAD.

Pur troppo

So che acquistar non mi volesti.

RUGG.

Ah! pensa

BRAD.

Penso che ad altri in braccio,

Barbaro, m’abbandoni.

RUGG.

E credi...

BRAD.

E credo

Che altra fiamma t’accende,

Che di me più non curi,

Ch’io son tradita.

RUGG.

Odimi sol...

BRAD.

Non voglio.

RUGG.

Odi: e meglio conosci

Il tuo Ruggier.

BRAD.

Già lo conobbi appieno. (in atto di partire)

RUGG.

Ah, se udir non mi vuoi, guardami almeno! (snudando la spada)

BRAD.

Che fai? (rivolgendosi)

RUGG.

L’ultima prova il sangue mio

Ti darà di mia . (in atto di ferirsi)

BRAD.

(trattenendolo)

Fermati. (Oh Dio!)

 

Sazio non sei di tormentarmi?

RUGG.

E come

Viver poss’io, se un mancator di fede,

Se Bradamante un traditor mi crede?

Io traditore! E dir tu il puoi, che fosti

Sempre l’unico oggetto

D’ogni opra mia, d’ogni pensier? Fra l’armi

Per chi sudai? Per farmi

Degno solo di te. Sol di piacerti

Era desio quel vivo ardor, con cui

Su per le vie d’onore

Indefesso anelar tu mi vedesti.

BRAD.

Tanto per me facesti

Per poi donarmi ad altri: e questa è fede?

E che m’ami puoi dir?

RUGG.

Sì, mia speranza,

T’amo più di me stesso: e tanto mai,

Quant’ora che ti perdo, io non t’amai.

Ma degli affetti tuoi

Senza rendermi indegno, anima mia,

Conservarti non posso. Una inudita

Virtù salvommi, e chiede

Riconoscenza egual. Di’, con qual fronte,

Con qual ragion contender posso al mio

Liberator ciò che più mio non era

Senza la sua pietà? De’ doni suoi

Come poss’io far uso

Contro di lui? Fra i detestati nomi

De’ più celebri ingrati il mio vorresti

Che si contasse ancor? Con questa infame

Macchia sul volto a te tornando innanzi,

Dimmi, idol mio, non ti farebbe orrore

Il tuo Ruggier?

BRAD.

Che sfortunato amore!

RUGG.

Deh, pietà, mio tesoro: ah, con la sorte

Non congiurar! Senza il tuo sdegno io sono

Disperato abbastanza. Il sol conforto

Che a sperar mi restava era il vedermi

Compatito da te; ma tu mi scacci,

Traditor tu mi chiami, un mostro, oh Dio!

D’infedeltà mi credi, e mi trafiggi

L’alma così...

BRAD.

Basta, non più. Pur troppo

Ravviso il mio Ruggier ne’ detti tuoi.

Ah rendimi, se puoi,

Rendimi i dubbi miei! Se tu mi lasci,

Se da te mi divido,

Perdo assai men quando ti perdo infido.

RUGG.

Grazie, bella mia speme. Il più funesto

Manca alla mia sventura,

Se più con me non sei sdegnata: e forse

Tollerar più costante

Or saprò...

 

 

 




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