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Pietro Metastasio Romolo ed Ersilia IntraText CT - Lettura del testo |
CUR. |
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ERS. |
Ah, signor, possiam la nostra Partenza anticipar? Teco son io, Se vieni ad affrettarmi. |
CUR. |
Ad avvertirti De’ Ceninesi il prence. Io gli parlai. Che partiva asserì; ma in questo istante Il mentitor, che alle tue stanze intorno Furtivo ancor s’aggira. Ah! qualche indegno Colpo ei matura. Il folle t’ama; è punto |
ERS. |
Ah, dunque |
CUR. |
Il tempo Ancor non è. Pochi momenti ancora |
ERS. |
In Roma Non v’è pace per me: questo soggiorno Più non posso soffrir. Toglimi, o padre, Toglimi a tanta pena. A questi oggetti Fa ch’io m’involi, e fa ch’io possa al fine Respirar le tranquille aure sabine. |
CUR. |
Impazienza tua! Risplende in essa La sabina virtù. Calmati: io spero Tornar fra poco a liberarti. Intanto Che tu puoi di te stessa Compiacerti a ragion. Venga, e da questa A rispettare ogni altra figlia impari La patria, il padre; a trionfar de’ rischi Del sesso e dell’età; fra le amorose Libero a conservar del core il regno. Oh mia speme! oh mia gloria! oh mio sostegno!
L’ingiustizie io vi perdono D’ogni vostra crudeltà. |