Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Pietro Metastasio
Romolo ed Ersilia

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

SCENA SETTIMA

 

Gabinetti, viali coperti, ed altri edifici di verdure, tutti imitanti architettura, su la falda del Palatino.

 

Romolo, poi Acronte

 

ROM.

No, d’Ersilia l’affanno

Non è tutto rigor. Vidi in quel volto,

Da quel labbro ascoltai...

Romolo! E come mai

Fra le minacce ostili, in mezzo a tante

Cure d’un nuovo impero ha nel tuo petto

Pur trovato ricetto

L’amor così! Tal debolezza... Ah, sempre

Debolezza non è. Cangia natura

Allor che amor con la ragion congiura.

Quel che ad Ersilia in fronte

Io veggo scintillar de’ miei pensieri

Astro regolator, cosa mortale

Certo non è. La sua virtù, l’antico

Splendor degli avi suoi, l’util del regno,

Il voto popolar... Ma quale ascolto

Strepito d’armi! Olà. (verso la scena)

ACR.

No, questo acciaro

Non è facil trofeo. (dentro)

ROM.

Contro un romano

I miei custodi!

ACR.

Avversi dèi! (nell’uscir difendendosi gli cade la spada)

ROM.

Fermate,

Miei fidi. Ah, non si opprima

Chi difesa non ha. Stelle! M’inganno?

Acronte tu non sei?

ACR.

(con alterigia)

Lo sono.

ROM.

In Roma!

Ne’ miei soggiorni! in finte spoglie! E quale

È il tuo disegno?

ACR.

A te ragion non rendo

Dell’opre mie. (come sopra)

ROM.

Fuor di stagione, Acronte,

Ostenti ardir. Pensa ove sei.

ACR.

Son meco

Sempre, dovunque io sia.

ROM.

Ma il valore è follia,

Prence, nel caso tuo. Parla. Fu il vano

Amor che hai per Ersilia, o fu l’antico

Odio per me, che t’acciecò?

ACR.

Risparmia,

Romolo, le richieste, io qui non venni

Per appagarti. Usa i tuoi dritti. A tutto

Mi troverai determinato e forte.

So qual saria la sorte

Che a te destinerei,

Se fossi tu dove ridotto io sono

Dagli avversi al valor fati inclementi,

E argomento la mia.

ROM.

Male argomenti.

Littori, olà, de’ Ceninesi al prence

Il suo ferro si renda. E voi, guerrieri,

Delle romane mura oltre il recinto

Conducetelo illeso.

ACR.

A me la spada!

ROM.

Sì, prendila; e, se puoi, racquista in campo

Ciò che in Roma perdesti.

ACR.

Assai costarti

L’imprudenza potrebbe. Una vendetta

Per fasto trascurar, come tu fai,

Romolo, t’avvedrai

Che da saggio non è.

ROM.

Io vendetta! E di che? Folle, ti scuso;

Amante, ti compiango;

Nemico, non ti curo; e a frodi avvezzo

Se insidiator venisti, io ti disprezzo.

 

ACR.

Sprezzami pur per ora,

Ostenta pur coraggio;

Presto a cangiar linguaggio

Forse t’insegnerò.

Lontan dal Campidoglio

Vedrem se in campo ancora

M’insulterà l’orgoglio

Che in Roma m’insultò. (parte)

 

 

 




Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License