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Pietro Metastasio Romolo ed Ersilia IntraText CT - Lettura del testo |
ERS. |
(Eccolo. La vittoria |
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ROM. |
Quel coraggio è per me). |
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ERS. |
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ROM. |
(Come può mai In un’alma albergar tanto valore Con sì poca virtù!) |
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ERS. |
(No, non t’arresti Questo palpito, Ersilia. In ogni assalto Sembra il passo primier sempre il più duro). (s’avanza con franchezza) |
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ROM. |
L’unico mio pensier, la bella Ersilia Viene in traccia di me! |
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ERS. |
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Romolo, tu non vuoi? |
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ROM. |
Perché? |
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ERS. |
(come sopra) |
Lo sai, |
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Quel linguaggio m’offende. |
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ROM. |
A mio dispetto |
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ERS. |
Se vuoi ch’io resti, Non far uso di questi |
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ROM. |
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ERS. |
Ad implorare io vengo Grazie da te. |
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ROM. |
Tu da me grazie! Ah! dunque Ignori ancor che dal felice istante Che prima io t’ammirai, l’impero avesti Di tutti... Ah! no; disubbidir non voglio. |
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ERS. |
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ROM. |
E ben, che chiedi? |
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ERS. |
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ROM. |
(con sorpresa) |
Io! |
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ERS. |
Sì. L’amica |
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ROM. |
A me? (turbato) |
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ERS. |
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ROM. |
E a questo segno, ingrata, (con passione di sdegno e di tenerezza) Insulti all’amor mio! Questa mercede Meritò la mia fede, il mio rispetto, Il mio candor, la mia costanza! E come. Lacerar puoi così, barbara, un core Dove impressa tu sei, dove tu sempre, |
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ERS. |
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ROM. |
Offrirmi un’altra sposa! E non bastava Per opprimermi, oh dèi! la tua freddezza, L’indifferenza tua? Schernirmi ancora! Disprezzarmi così! Ridurre a questo Chi non vive che in te! |
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ERS. |
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ROM. |
Dell’amor tuo mi lusingai. Quei detti Tronchi e confusi, il variar d’aspetto, |
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ERS. |
(come sopra) |
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ROM. |
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ERS. |
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ROM. |
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ERS. |
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ROM. |
Ma come, amante, |
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ERS. |
Oh Dio, Non trafiggermi più. Se tu vedermi Potessi il cor; se tu saper potessi Quanto han costato a lui Le mendicate offerte, armi impotenti Del mio rigor, che tu credesti oltraggi; Dell’alma mia qual barbaro governo De’ contrari fra loro affetti miei; Meraviglia e pietà. |
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ROM. |
Tenerezza ed amor. Chi fra’ mortali Ha mai provato un tal contento! È mia |
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ERS. |
Ah, non è vero! È speranza infedel; mal ti consiglia; Tua non sarò. |
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ROM. |
Ma perché mai? |
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ERS. |
Son figlia.
Non dimandar di più. Sempre sarà quest’alma, |
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