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Pietro Metastasio
Semiramide

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SCENA UNDICESIMA

 

Semiramide e Tamiri

 

TAM.

Udisti il prence? Egli è diverso assai

Da quel che lo figuri.

SEMIR.

Ah tu non sai

Quanto a fingere è avvezzo.

TAM.

Pur non sembra così.

SEMIR.

Di quel crudele

Non fidarti, o Tamiri: altro interesse

Non ho che il tuo riposo.

TAM.

Io ben m’avvedo

Del zelo tuo; ma sì crudel nol credo.

 

Ei d’amor quasi delira,

E il tuo labbro lo condanna?

Ei mi guarda e poi sospira,

E tu vuoi che sia crudel?

Ma sia fido, ingrato sia:

So che piace all’alma mia;

E se piace allor che inganna,

Che sarà quando è fedel? (parte)

 

 

 




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