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Pietro Metastasio
Semiramide

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SCENA QUINTA

 

Scitalce, poi Tamiri

 

SCIT.

Dove son! Che ascoltai! Tanta fermezza

Può mostrar chi tradisce? Oh dèi! Se mai

Ingannato io mi fossi?

Se mai fosse fedel? Se tanti oltraggi

Soffrisse a torto... Eh che son folle! Ah dunque

Maggior fede io dovrei

A’ suoi detti prestar che agli occhi miei?

Risolviti, o Scitalce;

E detesta una volta i tuoi deliri.

TAM.

Principe...

SCIT.

(risoluto) Al fin, Tamiri,

M’avveggo dell’error: teco un ingrato

So che fin ora io fui; ma più nol sono.

Concedimi, io t’imploro, il tuo perdono.

TAM.

(Nino parlò per me). Tutto, o Scitalce,

Tutto mi scorderei; ma in te sospetto

Di qualche ardor primiero

Viva la fiamma ancor.

SCIT.

No, non è vero.

TAM.

Finger tu puoi: nol crederò, se pria

La tua destra non stringo.

SCIT.

Ecco la destra mia: vedi s’io fingo.

 

 

 




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