Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Pietro Metastasio
Temistocle

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

TEMISTOCLE

 

ARGOMENTO

 

Fu l’ateniese Temistocle uno de’ più illustri capitani della Grecia. Conservò egli più volte alla patria, col suo valore e co’ suoi consigli, e l’onore e la libertà; ma dopo la celebre battaglia di Salamina, nella quale con forze tanto ineguali fugò e distrusse l’innumerabile l’armata di Serse, pervenne a così alto grado di merito, che gl’ingrati cittadini d’Atene, o temendolo troppo potente, o invidiandolo troppo glorioso, lo discacciarono da quelle mura medesime, che aveva egli poc’anzi liberate e difese. E, considerando poscia quanto i risentimenti di tal uomo potessero riuscir loro funesti, cominciarono ad insidiarlo per tutto, desiderosi d’estinguerlo. Non si franse, in avversità così grandi, la costanza del valoroso Temistocle. Esule, perseguitato e mendico, non disperò difensore, e ardì cercarlo nel più grande fra’ suoi nemici. Andò sconosciuto in Persia, presentossi all’irritato Serse, e, palesatosi a lui, lo richiese coraggiosamente d’asilo. Sorpreso il nemico re dall’intrepidezza, dalla presenza e dal nome di tanto eroe, legato dalla fiducia di quello nella sua generosità, e trasportato dal contento di tale acquisto, in vece d’opprimerlo, siccome aveva proposto, l’abbracciò, lo raccolse, gli promise difesa e caricollo di ricchezze e d’onori. Non bastò tutta la moderazione di Temistocle nella felicità per sottrarlo alle nuove insidie della fortuna. Odiava Serse implacabilmente il nome greco, ed immaginavasi che non men di lui odiar lo dovesse Temistocle dopo l’offesa dell’ingiustissimo esilio; onde gl’impose che, fatto condottiere di tutte le forze de’ regni suoi, eseguisse contro la Grecia le comuni vendette. Inorridì l’onorato cittadino, e procurò di scusarsi. Ma Serse, che dopo tanti benefici non attendeva un rifiuto da lui, ferito dall’inaspettata repulsa, volle costringerlo ad ubbidire. Ridotto Temistocle alla dura necessità o di essere ingrato al suo generoso benefattore o ribelle alla patria, determinò d’avvelenarsi per evitare l’uno e l’altro. Ma, sul punto d’eseguire il funesto disegno, il magnanimo Serse, innamorato dell’eroica sua fedeltà e acceso d’una nobile emulazione di virtù, non gl’impedì solo d’uccidersi, ma giurò inaspettatamente quella pace alla Grecia, che tanto fino a quel giorno era stata da lei desiderata in vano e richiesta. (Cornelio Nepote).

 

 

 




Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License