Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Pietro Metastasio Temistocle IntraText CT - Lettura del testo |
ASP. |
||
(Si cerchi Da questa greca intanto |
||
ASP. |
||
Di’... |
||
ASP. |
||
ASP. |
(s’abbracciano) |
Ah padre! |
Ah, figlia! |
||
ASP. |
||
E tu vivi? |
||
ASP. |
Ah! fuggi, Caro mio genitor. Qual ti condusse Maligna stella a questa reggia? Ah! Serse Vuol la tua morte: a chi ti guida a lui Premi ha proposti... Ah! non tardar: potrebbe Scoprirti alcun. |
|
Mi scoprirai con questo Eccessivo timor. Di’: quando in Argo Io ti mandai per non lasciarti esposta A’ tumulti guerrieri, il tuo naviglio Non si perdé? |
||
ASP. |
Sì, naufragò, né alcuno Campò dal mare. Io, sventurata, io sola |
|
Come? |
||
ASP. |
Un legno nemico all’onde... oh Dio! Lo spavento m’agghiaccia... all’onde insane Prigioniera mi trasse a questa riva. |
|
ASP. |
Mi diè non conosciuta. Oh, quante volte Ti richiamai! con quanti voti il Cielo |
|
Rasserenati, o figlia: assai vicini Han fra loro i confini La gioia e il lutto; onde il passaggio è spesso Opra sol d’un istante. Oggi potrebbe |
||
ASP. |
Ma qual mi trovi! in servitù. Qual vieni! Solo, proscritto e fuggitivo. Ah! dove, Splendor che ti seguia? le pompe, i servi, Le ricchezze, gli amici?... Oh, ingiusti numi! Oh, ingratissima Atene! |
|
Regola, Aspasia, il tuo dolor. Mia figlia Non è chi può lo scempio Della patria bramar; né un solo istante Tollero in te sì scellerata idea. |
||
ASP. |
||
Mai più... |
||
ASP. |
||
Di che paventi, Se ignoto a tutti...? |
||
ASP. |
Ignoto a tutti! E dove È Temistocle ignoto? Il luminoso Carattere dell’alma, in fronte impresso, Basta solo a tradirti. Oggi più fiero Sarebbe il rischio. Un orator d’Atene In Susa è giunto. A’ suoi seguaci, a lui Chi potrebbe celar... |
|
A che venga e chi sia? |
||
ASP. |
No, ma fra poco Il re l’ascolterà. Puoi quindi ancora |
|
Ognun che il brami Andar vi può? |
||
ASP. |
Sì. |
|
ASP. |
Ferma! misera me! che tenti? Ah! vuoi Ch’io muoia di timor? Cambia, se m’ami, Cambia pensier. Per questa mano invitta, Torno a baciar; per quella patria istessa, Che non soffri oltraggiata, |
|
Vieni al mio sen, diletta Aspasia. In questi Palpiti tuoi d’un’amorosa figlia Conosco il cor. Non t’avvilir. La cura Di me lascia a me stesso. Addio. L’aspetto Dal padre intanto a disprezzare impara.
|